ACCADEMIA DELLA TROTA
LA TROTA IN CASENTINO
UN’ACCADEMIA NECESSARIA
Il casentinese è persona rustica, ma affabile, soprattutto con chi non conosce. Una canzone del secolo scorso dedicata alla nostra valle recitava in un verso: “come una trota vo controcorrente”. Difficile è omologare questa terra, tenace e caparbia. Nella ricca toscana del vino e dell’olio, i casentinesi hanno prosperato grazie alla loro laboriosità. In una terra parca anche di terreni coltivabili ha saputo trarre sostentamento dalla foresta e dai suoi frutti. L’allevamento dei famosi salmonidi ha radici antichissime, il primo fu creato a Camaldoli a sostegno dei monaci nei periodi in cui non si poteva consumare carne. La trota è un pesce nobile che vive e prospera soltanto in acque pure, divenendo segno di qualità delle acque, dove ci sono trote di norma si può bere. Attualmente sono tre gli allevamenti in Casentino, il più conosciuto, attivo dal 1933, è la Troticoltura Puccini a Papiano. Da qualche anno un gruppo di giovani ha riattivato quello di Molin di Bucchio a Stia. Resiste ancora l’allevamento di Carda che insieme agli altri porta avanti una tradizione di tutto rispetto. Per questo sentiamo la necessità di costituire un’Accademia della Trota che supporti e valorizzi questa attività, ma soprattutto mantenga la memoria delle ricette delle nonne casentinesi attinenti a questo prodotto, prima che l’oblio del tempo ci faccia perdere questo importante patrimonio.